È un vero peccato non potere visitare Tokyo, la sfioro soltanto per qualche ora. Vicino Naruta si scorgono una miriade di campi di riso ordinatissimi intervallati da campi da golf.
Ordine é un’altra parola che in Giappone leggi dentro ogni gesto. A detta dello scrittore Murakami a questo ordine esteriore corrisponde un caos interiore, ma questa è un’altra storia.
Rifletto mentre sorvolo Tokyo sul primo pasto Kaiseki consumato nel Ryokan.
Kaiseki sta letteralmente per -pietra sul petto-
Questo era un modo per attenuare la fame in tempi di povertà. Appoggiare una pietra calda nel petto e consumare un pasto frugale, perlopiù composto da un piatto principale e qualche contorno. Oggi la parola Kaiseki ha diverse sfaccettature e i piatti perlopiù hanno un approccio contemporaneo e minimalista. I Ryokan sono i luoghi dove la cucina Kaiseki viene consumata per eccellenza. Punti irrinunciabili oggi della cucina Kaiseki sono il sake, il tuorlo d’uovo, il te verde, del sashimi, pesce o carne grigliata o al vapore. Al dessert invece, in generale, la cucina giapponese non dedica grande attenzione, e curiosa è la presenza del riso come portata che conclude il pasto.
Grazie Seno -San per il pasto memorabile.